Finalmente un mercatino dell’usato che FUNZIONA! In tutta Italia! - Decluttering Efficace
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Finalmente un mercatino dell’usato che FUNZIONA! In tutta Italia!

​Se hai avuto esperienze con i mercatini dell'usato, cattive e buone, o pensi di dovertene servire in futuro, questo articolo è per te: leggilo fino in fondo e sarai contento di averlo fatto!

ATTENZIONE: devo sottolineare che NON sono in alcun modo affiliato all’azienda di cui parlo in questo articolo, la Mercatino S.r.l., NON ho con loro accordi commerciali, e quello che scrivo qui è una recensione spontanea motivata solo dalla mia esperienza personale.

Non mettevo piede in un mercatino dell’usato da anni. Almeno non per vendere. Ma nelle scorse settimane ho dovuto affrontare l’ennesimo trasferimento.

Nell’interim tra una casa e l'altra sono per qualche settimana da mio padre, dove c’erano ancora miei oggetti risalenti a 10, 15, 20, 25 anni fa. Perciò, un po’ per necessità, un po’ per igiene dello spazio (e della mente), ne ho voluto approfittare per fare un bel ciclo di decluttering.

Ed è stato allora che mi sono scontrato con la realtà attuale dei mercatini dell'usato…

​In realtà mi avevano già avvertito: qualche mese fa una mia amica ha dovuto svuotare una grande casa ereditata, e si è trovata con migliaia di oggetti di tutte le dimensioni, età e valori da smaltire o collocare.

Seguendo il mio approccio allo smaltimento, si è rivolta innanzitutto ai mercatini sperando che prendessero dei carichi di oggetti in blocco, pensando poi loro a smistare, valutare, prezzare, eccetera.

Invece no: a Genova, ogni mercatino adesso ha le sue specialità, il suo particolare pubblico, il suo range di prezzo, le sue prassi su conto vendita e pagamenti…alcuni sono simili ad antiquari, altri trattano solo vestiti, altri solo arredamento e oggettistica, altri ancora non hanno lo spazio per gli oggetti più grandi, con il risultato che ti ritrovi a dover trattare con dieci diversi mercatini, per ognuno dei quali devi organizzare i viaggi o i ritiri, gli accordi, e ovviamente chiamare e tornare a visitare separatamente quando si tratta di riscuotere.

Se stai pensando “vendite online”, è un discorso aperto e chiuso, perché il problema è simile, moltiplicato per dieci. Non so bene perché, ma nonostante la situazione economica non proprio rosea, negli ultimi anni si è un po’ persa l’abitudine a comprare e vendere l’usato al di là degli oggetti più banali come automobili e frigoriferi.

​Quando però è toccato a me ho voluto provare lo stesso...

Tanto per sondare le acque, ho fatto una lista di circa 25 oggetti, con tanto di link agli oggetti nuovi venduti su Amazon e corredo fotografico per gli oggetti più importanti o voluminosi.

C’erano attrezzi da ginnastica, piccoli mobili e oggetti d’arredo, libri e dvd, stoviglie e utensili di cucina, un cuscino da meditazione, un po’ di tutto insomma, cose che uno pensa, appunto, “roba da mercatino”.

L’ho mandata a cinque o sei mercatini in città. Quasi nessuno ha risposto. L’unica risposta che ho ricevuto sarebbe stata comica se non avessi avuto una stanza strapiena di mucchi e scatoloni da smaltire. Copio e incollo:

Buonasera Sig. Lorenzo,
si potrebbero esporre purtroppo solo due cose perché le restanti non le trattiamo più.

- paravento
- teiera giapponese in ghisa

Grazie della sua mail

​Questo, notare bene, da un mercatino dove in anni passati avevo venduto e comprato oggetti di qualsiasi genere.

Ora, come i miei lettori abituali sanno bene, ho sempre posto l’accento sul fatto che il riciclo degli oggetti è quasi sempre da preferirsi all’eliminazione, sia per motivi etici, sia perché psicologicamente è più facile salutare un oggetto che è stato parte della tua storia se sai che verrà accolto, usato e apprezzato da qualcun altro, anziché andare sprecato e distrutto.

​Confesso che a questo punto però mi è venuto il dubbio:

​ma tra l’opzione 1) organizzare lo stillicidio di una vendita/regalo “capillare” tra mercatini separati e siti internet (e bancarelle, e beneficienza, e biblioteche..)

e l’opzione 2) BUTTARE VIA TUTTO…

...siamo sicuri che sia più difficile la seconda?

Peggio ancora, cominciava a insinuarsi sottile la tentazione di TENERE quegli oggetti a bloccare il mio spazio, il mio tempo e le mie energie, semplicemente perché il costo dell’eliminazione appariva troppo alto al confronto: uno dei classici meccanismi dell’accumulo.

Ebbene sì: perfino io, di fronte a questa “salita ripida” ero tentato di rinunciare al mio spazio e alla mia libertà pur di non affrontare la fatica di eliminare quegli oggetti uno ad uno.

​Ma proprio rendermi conto di questo mi ha dato la piccola scossa che mi ha spinto a perseverare…

Decido allora di provare con dei mercatini che avevo finora escluso perché completamente fuori zona. Uno in particolare ha un sito incoraggiante: grande franchising, negozi in tutta Italia, sembra che trattino ancora oggetti di un po’ tutti i generi. Benissimo, proviamo.

Riempio il bagagliaio della macchina e parto.

Arrivato a destinazione, la prima bella sorpresa: il Mercatino (M maiuscola per il brand: si chiama semplicemente così) è dotato di uno spazioso parcheggio che condivide con il Basko, quindi entro e posso mettere la macchina a pochi metri dall’entrata. Cominciamo bene. Tra l’altro, se ce l’hanno a Genova (probabilmente la città con i parcheggi più scarsi e scomodi in Italia - forse nel mondo), mi chiedo se in altre città abbiano anche il valletto e il tappeto rosso.

Ma la vera sorpresa ce l’ho entrando. Non è un “mercatino”: è grande come tre supermercati di media dimensione. E ci sono davvero tutti i generi (foto scattate con il permesso del personale):

OGGETTISTICA VARIA, CUCINA:

​MOBILI, ARREDO:

​ABBIGLIAMENTO:

​ELETTRODOMESTICI, ELETTRONICA, ATTREZZI:

​LIBRI, DISCHI, DVD, BLURAY

​In quest'ultimo ​reparto (il mio preferito...) c’è addirittura una sezione per videogiochi e…per giochi in scatola e giocattoli!

Ogni angolo dell’enorme spazio è carico di roba (e riesce miracolosamente a essere comunque abbastanza ordinato), ma il ricambio è rapido. C’è una frequentazione così intensa che c’è sempre la coda alla cassa e per consegnare i propri oggetti per la vendita bisogna prendere il numero.

​È così grande che molti reparti hanno il loro banco a parte, con la loro coda: uno per l’oggettistica e i mobili, uno per l’abbigliamento, uno per libri dischi e dvd.

C'è addirittura...

​L'AREA RISTORO? O DI ATTESA?

Ma veniamo al sodo: come va con i miei oggetti?

Intanto, diciamola tutta: uno ci prova. Gli ho portato proprio di tutto, compresa un’amaca da collo (che sembra una boiata, a livello del tagliaprezzemolo, e invece a me ha risolto i dolori di collo). L’unica cosa che non ho provato sono le collezioni di riviste di 25 anni fa.

​Dopo tre viaggi, questi sono i risultati:

  • ​mi prendono circa il 70% dell’oggettistica varia (ma ripeto ce n’erano di veramente improbabili, come una pistola di gomma)
  • quasi il 100% di libri, dischi e dvd (!!!)
  • ​circa il 20% dei vestiti (mi hanno spiegato che va molto a mode e stagioni, certi modelli non riescono a venderli al momento...e gliene ho portati di 20 anni fa)

Queste sono le liste degli oggetti dati in carico (mi sono dato da fare):

​Nel giro di due giorni avevo già venduto roba per 45 euro.

Qualche esempio di oggetti pressoché impossibili da vendere online per ragioni pratiche, prontamente venduti dal Mercatino:

  • manubri a vite per fitness con 40 kg di piastre in ghisa
  • divisori per pensili Ikea (per 3 euro, uno li compra all’Ikea, no?)
  • dvd e libri (online li dovresti vendere, impacchettare e spedire uno per uno…figuriamoci)
  • raccoglitori a faldoni per cd/dvd
  • candele colorate

E da allora (una settimana) ho già più che raddoppiato la cifra. E attenzione, ogni giorno vengo aggiornato su cosa ho venduto e quanto ho guadagnato, perché, rullo di tamburi…

Il Mercatino ha addirittura...una APP!

​Sulla app, disponibile sia per Android sia per iOS, puoi monitorare tutti i tuoi oggetti, vedere quali vengono venduti e per quanto. In questo modo sai sempre quanto hai in conto e puoi valutare quando ti conviene passare a ritirare, dopodiché il conteggio riparte da zero.

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Il vantaggio pratico della app è evidente, ma come fautore del decluttering come pratica di crescita personale devo sottolineare anche il vantaggio psicologico: avere un feedback costante delle vendite “giochifica” tutto il processo. Scatta un effetto “punteggio”. Quanto ho venduto oggi? Quanto riesco a vendere in una settimana?

E anziché avere una sola breve gratifica una volta al mese quando vai a ritirare i soldi, hai piccole gratifiche continue ogni volta che un oggetto viene venduto.

Se non hai mai provato a opporti ai meccanismi psicologici dell’accumulo e liberare spazio in modo sistematico, questi ti possono sembrare dettagli insignificanti.

​Come autore del corso online di decluttering più conosciuto in Italia (a parte la solita Marie Kondo…), posso assicurarti che queste piccole “leve” psicologiche possono fare un’enorme differenza in termini di risultati (e di benessere).

La app che ti “premia” regolarmente per il lavoro svolto con le notifiche delle vendite ​è una chicca che potrebbe essere una mia invenzione! :-)

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Un altro vantaggio pratico E psicologico del Mercatino è che essendo il posto in cui hai più probabilità di piazzare gli oggetti (​sicuramente qui da me, ma penso anche in altre città data l’organizzazione), con quelli che loro rifiutano ti senti libero di passare direttamente alle opzioni successive, cioè regali/beneficienza, o isola ecologica.

Tranne gli oggetti di categorie particolari come monete e francobolli, o quelli che non trattano in quanto “improbabili”, che però potrebbero effettivamente trovare acquirenti online, o interessare a qualcuno in regalo.

Ad esempio, ehm, un’amaca da collo.

Per tutto il resto, la coscienza è a posto.

Infine, non dimentichiamo che il guadagno/risparmio funziona nei due sensi!

Il mio sito insegna “come vivere felici con meno”, ma a volte di ​un oggetto c’è proprio bisogno. 

E quando ce n’è bisogno, per restare in modalità anti-consumistica vi esorto caldamente a prendere l’abitudine di fare prima di tutto un giro nel Mercatino della vostra città, e vedere se hanno lì quello che vi serve. 

Io ho fatto solo qualche giro rapido a Genova (mi interessava più che altro vendere) e la mia impressione è che la qualità ​di molti oggetti in vendita sia più alta di quello che ti aspetti da un mercato dell’usato, in particolare per l’arredo e l’oggettistica.

Anche nell’abbigliamento ho visto pezzi che in negozio si pagavano centinaia di euro a meno di 50. In condizioni perfette.

Una mia amica voleva da tempo i 3 cofanetti dvd del Signore degli Anelli in versione estesa, ma non li voleva così intensamente da scucire i ben 60 euro che chiedono ​su Amazon…glieli ho regalati io pagandoli in tutto 15,60 euro al Mercatino, UN giorno dopo che erano arrivati in negozio.

Perfetti:

Ovviamente non posso sapere se la situazione sia questa anche in altre città, ma essendo un franchising, mi aspetto che gli standard qualitativi siano abbastanza omogenei.

​I prezzi sono così ​convenienti che mi ​viene in mente un uso "eterodosso" del Mercatino, cioè:

​Se guardi ancora i film su dvd, ​puoi benissimo usare il Mercatino come videonoleggio "a restituzione libera": vai in negozio, ti compri i dvd che ti piacciono (di solito a 3,50 € l'uno), ora sono tuoi e te li puoi guardare con calma quando ti pare, senza l'ansia di doverli restituire. Il mese dopo glieli riporti per la vendita, che avviene ovviamente allo stesso prezzo, di cui ti spetta la metà. Quindi, nel momento in cui rivendi un titolo, hai pagato 1,75 € per tenerlo "in affitto" un mese. Alla peggio 3,50 :-)

Stessa cosa per i libri: compri un libro a magari a 3 euro, leggi quando hai tempo, lo riporti, lo rivendi a 1,50 € (per te). E ne approfitti per portare altri tre o quattro dei tuoi oggetti usati.

Puoi fare lo stesso con oggetti di ogni tipo purché non patiscano l'usura.

Insomma: la varietà di oggetti e la velocità di compravendita fanno sì che ​si possa usare il Mercatino come una sorta di "affitto" di oggetti a basso costo!

​CI hai mai pensato?

Perché, per poter usare un oggetto che ci servirà magari solo per un periodo, dobbiamo accollarcelo per sempre? Con il Mercatino è facile: compri l'oggetto, lo usi con finché ne hai bisogno o ti piace, e quando hai finito lo rivendi. Buono per l'ambiente, per le tue tasche, e per i prossimi utenti dello stesso oggetto.

Gli unici che ci perdono sono quelli che ci vogliono tutti consumatori incalliti.

Evidentemente non sono l'unico che ha fatto questa pensata: il personale del Mercatino mi ha confermato che spesso rivendono gli stessi oggetti più volte, perché molti fanno esattamente così. E per la compravendita più "ortodossa"...

Non si è nemmeno sempre limitati alla propria città, perché hanno addirittura un negozio online!

Eccolo:

https://www.mercatinousato.com/prodotti/listaprodotti

Questo significa che puoi comprare online oggetti usati già valutati, selezionati e controllati da professionisti, ma anche che gli oggetti di un certo valore che porti al Mercatino possono in realtà essere venduti in tutta Italia, aumentando di molto le probabilità di guadagno.

​Oltretutto, nelle grandi città la scelta è spesso molto più ampia, perché il Mercatino ha più negozi nella stessa città. ​

Può essere che ne trovi anche tre o quattro facilmente raggiungibili dalla tua zona. Ad esempio, a Genova i Mercatini sono due, ma a Torino sono tredici, a Milano cinque, a Roma se ho contato bene ventidue (più due di prossima apertura!).

A proposito: se un negozio non ti prende un oggetto in carico, non significa che non te lo possa prendere un altro. Tutti gli oggetti scartati dal primo Mercatino di Genova li ho prontamente riproposti al secondo, e molti sono stati accettati.

Perché? Che senso ha?

Semplice: il singolo negozio non accetta oggetti di cui ha già molti esemplari (ad esempio doppioni di libri e dvd), ma un altro negozio può benissimo non averli. Inoltre, diversi negozi hanno una diversa utenza locale e diverse richieste, quindi tentar non nuoce!

Purtroppo la distribuzione sul territorio non è molto regolare, ci sono anche città sprovviste.

Qui puoi verificare subito se ne hai almeno uno in zona:

https://www.mercatinousato.com/negozi

​Notando che parecchie città non hanno ancora un negozio Mercatino...

...segnalo che trattandosi appunto di franchising è possibile aprire tu stesso un negozio con questo marchio.

Se qualcuno ha ​il talento del commercio e vuole partecipare a un progetto etico e di salvaguardia dell’ambiente, questa mi sembra veramente una bella possibilità. Lanciare un’attività del genere da soli sarebbe molto impegnativo, ma se hai dietro una grande azienda con prassi collaudate da decenni, che ti forma e ti segue nell’avviare il negozio, le probabilità di successo sono ​sicuramente più alte.

https://www.mercatinousato.com/apri-franchising

Oltretutto, forse complice la crisi, quando ci sono stato io il Mercatino l’ho trovato sempre strapieno, tutti i giorni della settimana e a tutte le ore, code alle casse in entrata e in uscita. Un po' una seccatura da clienti, a dire il vero, ma da proprietari...e il fatto che il personale fosse cortese, sorridente e rilassato (perfino in Liguria...se ci sei mai stato, capisci) mi fa pensare che la cultura interna dell’azienda corrisponda effettivamente alla loro missione etica.

Qui c’è una bella storia di successo:

​Molte altre le puoi trovare qui.

In conclusione:

questo Mercatino è veramente una bella sorpresa e, d’ora in poi, una grande risorsa.
​Se ne hai almeno uno nella tua zona, questo è il mio consiglio:

  1. 1
    ​fai del Mercatino la prima fermata ogni volta che devi smaltire degli oggetti: hai lì le migliori probabilità di piazzarli, e sei sempre informato su quanto guadagni
  2. 2
    ​di tutti gli oggetti che non prendono e non sono particolarmente interessanti/facili per vendite online e regali, puoi liberarti con la coscienza pulita
  3. 3
    ​fai del Mercatino la prima fermata anche quando devi comprare degli oggetti: se trovi quello che ti serve, tu risparmi tantissimo e l’ambiente ringrazia
  4. 4
    per certi generi, ricordati che puoi usare il Mercatino per "affittare" gli oggetti a basso costo
  5. 5
    se stai pensando di aprire un’attività e hai le caratteristiche giuste, valuta seriamente se aprire un negozio Mercatino: il lavoro è stimolante, vario, benemerito ed è chiaramente un’azienda di successo

​Ora mi farebbe molto piacere sapere...

  • ​qual è la tua esperienza in generale con mercatini fisici e vendite online?
  • conoscevi già il Mercatino?
  • qual è stata la tua esperienza con loro?

Raccontacelo nei commenti qui in basso!

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Laura Cavallino

Anni fa mi sono avvalsa del mercatino di Sampierdarena, portando là dei mobili. Mi sono stati presi in consegna, sono stati messi in conto vendita ma mai venduti, che io sappia, quindi nessun ricavo…solo la nota positiva di averli depositati là e nn buttati

Rispondi
    Lorenzo Durand

    Ma al tempo avevano già la app?
    Bisogna anche leggere bene il contratto, se non ti informi tu sulla vendita non so se loro sono tenuti a informarti, e dopo un anno che non riscuoti i soldi restano a loro.

    Anche per questo sono entusiasta della app, personalmente vengo informato ogni giorno sullo status dei miei oggetti, e ne vendo quasi ogni giorno. Certo che i mobili, soprattutto se voluminosi, non sono il genere più facile da vendere, né al mercatino né altrove. Anche io ne ho portati, ma venduti ancora nessuno. Però ho venduto altri oggetti apparentemente più improbabili, per esempio ieri un set di coltelli da lancio :-D

    Curiosamente, mi hanno detto che il genere che di gran lunga va di più (qualcosa come i 3/4 delle vendite!) è proprio quello in cui mi hanno preso in carico meno oggetti, ossia l’abbigliamento. In effetti è forse il reparto con il migliore rapporto qualità/risparmio, aveva la coda anche ieri che era martedì pomeriggio…

    Rispondi
Laura Carletti

Ne ho uno sotto casa, che purtroppo non è neppure paragonabile a quello che frequenti tu. Niente parcheggio (e vabbè, conta fino ad un certo punto) e somiglia molto di più ad un magazzino incasinato.
Penso che essendo un franchising dipenda molto dalla gestione del negozio.
Preferisco andare in un altro mercatino (non della catena) un po’ più lontano ma tenuto molto meglio. Qui però c’è da dire che se entro 4 mesi non riescono a vendere, danno in beneficenza. Di solito passo prima in questo posto, poi quello che non prendono lì lo porto al Mercatino.
Se non lo prendono neppure lì, gruppi Facebook – si riesce a dare via (quasi) la qualunque!
Vendite online dirette quasi mai, tranne in rarissimi casi (perlopiù serie di fumetti che so di poter piazzare velocemente). Se il valore è al di sotto dei 30€, si passa più tempo a fare foto, postare ovunque gli annunci, spedire ecc. Non ne vale la pena, oltre al rischio di tenersi roba troppo tempo in casa.

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    Lorenzo Durand

    Sì certo, dipenderà anche dal singolo gestore. Io finora sono stato fortunato, anche il Mercatino che frequentavano i miei ormai vent’anni fa (che ho capito solo ora essere parte di questo franchising), che era ad Alessandria, era ottimamente organizzato e fornito. Il forno che è in cucina da mio padre ancora adesso l’hanno comprato lì nuovo di pacca a un prezzo bassissimo, preso dal proprietario credo a un’asta.

    E poi questa cosa della App non si batte…ogni mattina la apro e mi hanno aggiunto dei soldi sul conto :-)

    Per fortuna i gruppi Facebook per queste cose funzionano, anche se pure lì, temo che vada molto a zone. Concordo per le vendite online, anche se su molti siti come Ebay e Subito esiste l’opzione per offrire l’oggetto solo se ritirato direttamente a casa tua dall’acquirente, quindi ti togli l’incombenza e il costo della spedizione. Allora anche sotto i 30€ può valere la pena.

    Rispondi
Anna Cavanna

Secondo me portando la roba al mercatino a volte funziona, ma il più delle volte il vero guadagno non è di chi porta la roba ma del mercatino, si prende il 50% senza fare nulla, anzi ci portiamo pure la roba noi, poveri stupidi, io compresa,è solo che prima di buttare via delle cose a cui siamo affezionati proviamo se possiamo ricuperarci qualcosa, ma il mercatino guadagna con le cose degli altri……
Eppure continuiamo a farlo…..

Rispondi
    Lorenzo Durand

    Ciao Anna,
    a me sembra più uno scambio equo.

    Non è vero che il mercatino non fa niente. Il mercatino:
    – paga e mantiene lo spazio dell’esposizione
    – ritira in molti casi gli oggetti voluminosi da casa tua
    – paga il personale che riceve, esamina, cataloga, tiene in ordine, promuove e vende i tuoi oggetti

    In cambio dei soldi che lasci al mercatino ricevi:
    – un compenso economico (piccolo, ma molto grande se pensi al DANNO che ti crea un oggetto completamente inutilizzato che porta via spazio in casa – io la vedo così)
    – enorme facilità di smaltimento degli oggetti rispetto a venderli o regalarli uno a uno tramite annunci o contatti diretti

    Senza dimenticare che oltre che vendere i tuoi oggetti tramite il mercatino, puoi anche comprare al mercatino gli oggetti degli altri, spesso in perfetto stato, a un prezzo molto basso. Ci guadagni tu e ci guadagna l’ambiente. E mi sembra più che giusto che qualcosa ci guadagni anche il mercatino! :)

    Rispondi
Gianna DeLeo

Buonasera mi definiscono un accumulatrrice ma in realtà non penso di esserlo per il semplice motivo che io voglio solo che la roba non venga cestinata ma, purtroppo i mercatini qui da me sono troppo selettivi e spesso la roba rimane a me.

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Fausto Ermini

Da oltre 25 anni frequento i mercatini dell’usato nel centro Italia. Ho venduto mille cianfrusaglie e comprato molte cose utili. Ottimo articolo che spiega varie dinamiche commerciali esistenti. Aggiungo anche le dinamiche psicologiche. In alcune realtà soprattutto piccole, per qualcuno può diventare “negativo” farsi vedere come fornitore o anche solo come frequentatore di un mercatino.

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