Come fare spazio e ordine senza metterci tempo extra: il potere dei piccoli gesti
Se segui da un po' questo blog sai come la penso: per cambiare la qualità dello spazio non basta comprare qualche contenitore a scomparti e fare uno "sprint" di decluttering una volta ogni tanto.
Bisogna cambiare il modo in cui lo spazio lo viviamo. Bisogna cambiare abitudini.
Ora, se hai mai provato a smettere di fumare, o di mangiare schifezze, o a stabilire un regime di esercizio regolare, sai che cambiare abitudini non è proprio facilissimo...
Ci sono però tanti modi per rendercelo PIÙ facile.
Uno di questi è procedere a piccoli, piccolissimi passi. Nota l’uso del superlativo.
Sto parlando di passi così minuscoli che non ti viene nemmeno il sospetto che siano una fatica (se sei iscritto alla mia mailing list probabilmente hai già ricevuto l'articolo riservato in cui approfondisco l’argomento).
Anche il passo più piccolo, però, sembra più duro se per farlo devi trovare del tempo esclusivamente dedicato a quello, se appare come una attività "EXTRA" in una giornata o una settimana già troppo piena.
Tutti noi viviamo un conflitto interiore tra le parti di noi che vogliono liberarsi degli accumuli, e le parti che vogliono tenerseli stretti, e dover dedicare del tempo extra al decluttering serve all'accumulatore interno una scusa perfetta sul piatto d'argento: "non ho mai tempo..."
Mi credi se ti dico che c'è un modo per rendere le nuove abitudini molto più facili, e allo stesso tempo ridurre il tempo extra necessario?
Forse non ancora...ma seguimi per un minuto.
Come si formano gli accumuli?
Ti trovi forse mai a dire "nel fine settimana del 28 mi tengo da parte un pomeriggio perché voglio accumulare almeno 50 chili di ciarpame ammuffito in cantina!"?
"Stasera riempio almeno un ripiano del frigo di cibi aperti e scaduti, senza ma e senza se!"
...infatti no.
Gli accumuli si formano attraverso piccoli gesti, ripetuti centinaia di volte nel corso delle attività quotidiane.
- prendi la posta dalla cassetta e per svuotarla porti in casa anche i volantini del supermercato e le altre offertone imperdibili
- fai provviste per la cena con gli amici e ne usi meno di quante pensavi, ma nei giorni successivi non hai voglia di pensare a come cucinare le stesse cose in modo diverso
- compri un elettrodomestico e dopo averlo installato e controllato che funzioni, e mandi il predecessore rotto in dispensa invece che all'isola ecologica (e di quello nuovo tieni la sua scatola perché, se in un futuro lo dovessi vendere - per favore, con l'obsolescenza programmata si rompono prima dei bicchieri - vuoi mettere i 10€ in più che fai con l'imballo originale?)
In altre parole, gli accumuli sono un "sottoprodotto" automatico delle attività quotidiane.
Almeno se le svolgiamo senza prestare attenzione.
Bene, se invece l'attenzione ce la metti, puoi non solo fermare l'accumulo, ma invertire lo stesso meccanismo per integrare il decluttering nei gesti più comuni.
Hai mai sentito di come fissare nuove informazioni nella memoria è molto più facile "attaccandole" a memorie già molto stabili?
Per le abitudini funziona un meccanismo molto simile.
Cambiare o stabilire un'abitudine è molto più facile se, oltre a procedere per piccoli passi, "attacchi" le nuove azioni ad altre azioni che sono GIÀ abituali.
Qualche esempio:
- quando cucini, tira fuori tutto il contenuto di un ripiano del frigo o degli sportelli per verificare che il contenuto sia ancora "corrente", tenere d'occhio tutto quello che hai ed eliminare cibi scaduti o utensili che non utilizzi
- quando usi l'armadietto del bagno, controlla che non ci siano boccette vuote, medicinali scaduti, etc
- quando finisci il bagnoschiuma, butta il flacone vuoto nel sacco della plastica da riciclare subito dopo la doccia (ce li hai, i contenitori del riciclo sempre pronti, vero?)
- prima di stirare un indumento lavato, chiediti se davvero lo userai ancora, e in caso contrario, tieni pronto un sacco o una scatola degli indumenti dismessi da destinare alla tua soluzione di smaltimento prescelta.
Ovviamente, questo sistema non può intaccare gli accumuli profondi, quelli degli spazi usati raramente o addirittura inutilizzati proprio per via degli accumuli (quello è tutto un altro capitolo).
In compenso, ti rende il decluttering degli spazi "vivi" molto più facile e fluido senza richiederti di "fissare un appuntamento". E quindi senza permetterti di accampare scuse perché non lo fai!
È una strategia ideale quando:
- sei all'inizio, sei intimidita dalla mole di lavoro e vuoi "bagnarti i piedi" senza ancora buttarti nell'impresa
- sei già in fase di decluttering vero e proprio e arrivano davvero altre questioni urgenti, ma saggiamente rifiuti di sacrificare ad esse la qualità del tuo spazio vitale
- sei già avanti nella tua opera di decluttering, casa tua è molto più spaziosa e ordinata di un tempo, e vuoi mantenere i risultati ottenuti con il minimo dispendio di tempo
Ovviamente, lo stesso principio di "sincronizzazione" può essere esteso alle attività occasionali:
Devi passare vicino all'isola ecologica o al mercatino per andare in un posto?
Carica la roba che avevi adocchiato da un po' e lasciala mentre passi.
Tuo figlio vuole delle nuove scarpe da ginnastica e sai che alla fine gliele comprerai?
Poni come condizione di scegliere con te almeno un paio di quelle distrutte da eliminare.
Ora avverto una specie di fremito nell'etere...
Qualcosa mi dice che su questo argomento avrete molte idee ed esempi da aggiungere :)
Forza allora: quali sono i tuoi trucchi per integrare il decluttering nelle attività quotidiane o occasionali? Come fai a renderti più facile la vita da aspirante minimalista?
Spargi i semi di una vita domestica più saggia e più felice nei commenti qui sotto!
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