Come faccio a separarmi dagli oggetti “animati”?
Laura mi scrive in un commento:
Oggi mi separerò dall’auto che ho avuto in regalo per i miei 18 anni una Toyota Aygo azzurra (oggi ne ho 27 di anni)…me ne separo xke ho la fortuna di poter avere un’auto nuova e più affidabile della mia attuale che è a spasso dal 2005…
Obiettivamente mi rendo conto che sono fortunata a poter avere un’auto nuova e dei vantaggi che ne conseguiranno.
Emotivamente sono distrutta e mi pento della scelta fatta e di ciò che accadrà…inizialmente la Toyota avrebbe dovuto essere venduta, poi x questioni economiche rottamare è diventata la scelta più ovvia.
L’idea di venderla mi feriva ma ero in grado di accettarla…l’idea di demolirla mi sta creando dei problemi seri…piango da 2 settimane come se mi avessero comunicato la morte di una persona cara.
Non so se sono impazzita, nessuno mi capisce se ne parlo con amici e parenti vedono solo la fortuna della nuova auto…
Io invece se potessi annullare tutto lo farei! Non riesco a godere di questa scelta tutti dicono ke domani l’avrò dimenticata…io temo di pentirmi amaramente…
Ho provato a metterla accanto a qualcosa di più caro [si riferisce a questo articolo da cui ho riportato il suo commento] ma non ha funzionato…si può dire che dentro ci sono cresciuta…
Consigli?
Cara Laura, grazie per avere condiviso la tua storia, veramente emblematica. Anche se non tutti sentono il dolore del distacco da un'automobile in modo così acuto, penso che la tua esperienza sia molto più diffusa di quanto si potrebbe pensare.
Vi spiego quello che secondo me accade in questi casi.
1) quando la natura e la forma dell’oggetto ricordano un essere vivente, scattano in noi dei meccanismi di attaccamento istintivo diversi e più profondi che per gli oggetti comuni.
Ad esempio, una bambola di ceramica, specialmente se ha proporzioni vicine a quelle di un bambino umano, è più difficile da lasciare andare di un piatto di ceramica.
Una poltrona morbida, il contatto con la quale ricorda l’abbraccio materno, è più difficile da lasciare andare di una sedia di metallo pieghevole.
Un’automobile ha una forma che può benissimo ricordare un animale domestico. Ad esempio, ha un davanti e un dietro su una struttura orizzontale, un “muso” che si anima accendendo le luci, una “voce” nel rumore caratteristico del motore e del clacson, sedili morbidi che ricordano il contatto con un corpo.
Una parte profonda della nostra mente si confonde, e scatta un attaccamento che per quanto sembri razionalmente ingiustificato per un oggetto materiale, può essere molto forte a livello emotivo.
2) l’attaccamento è amplificato se l’oggetto in questione è un “aiutante” o un “compagno di avventure”.
Un giaccone che ti ha sia protetto, sia identificato, per una fase importante della tua vita, per esempio gli anni del liceo, è più difficile da lasciare andare di una stampante rotta.
Un tavolo di cucina che ha “sostenuto” i piatti della famiglia riunita durante tutti gli anni della crescita dei tuoi figli è più difficile da lasciare andare di un armadio delle scope.
Più un oggetto ti ha accompagnato nella tua crescita, più è stato parte della tua storia, non solo come presenza di sottofondo ma come elemento importante nelle esperienze che ti hanno formato, e più è dura separarsene.
I mezzi di trasporto sono casi tipici: un’auto, una moto o uno scooter - se ci sei in buoni rapporti - sono un po’ come un cavallo fedele con cui hai esplorato i territori della vita.
Rottamare un compagno di avventure sembra un vero e proprio tradimento, un gesto contro cui il nostro senso di giustizia e di lealtà si ribella profondamente.
Laura, il motivo per cui ti senti così male secondo me è anche questo: probabilmente nella vita sei una persona sensibile e leale, e ora senti di essere una persona “cattiva” perché rottamando la Toyota stai “tradendo” un’amica fedele.
Un gesto che se lo facessi a una persona, avrebbe un costo altissimo sia in termini di approvazione sociale, sia di autostima. Nessuno ama i traditori.
La tua tristezza è dovuta probabilmente anche a un improvviso calo subconscio dell’autostima: “sono un’infame traditrice, quindi indegna d’amore, quindi resterò sola e indifesa e me lo sarò meritato”.
In sintesi, anche se questi moti emotivi improvvisi possono sembrare strani e ingiustificati, in realtà sono perfettamente in linea con la nostra natura istintiva. Se sembrano fuori dal normale, è più che altro perché nessuno ne parla mai.
Penso che semplicemente molti si sentano deboli e stupidi ad avere questi sentimenti per una macchina o uno scooter, ma in realtà, i meccanismi che scattano sono gli stessi che ci permettono di stabilire rapporti di fiducia e sostegno reciproco con altri esseri viventi.
Ma veniamo ai consigli pratici: va bene che sono problemi naturali, ma vanno comunque gestiti in qualche modo.
L’attaccamento che si crea in questo modo è legato a processi troppo profondi per poter essere semplicemente “disinnescato” con dei trucchetti pratici come spesso consiglio per oggetti più “freddi”.
Però è possibile “stare al gioco” e sciogliere il problema nel modo seguente.
1) Dato che la tua mente interpreta l’oggetto come un essere vivente con un ruolo di fiducia e sostegno reciproco, trattalo esattamente come se fosse tale: parlagli, digli che lo ringrazi per tutto quello che ha fatto per te e che lo ricorderai sempre, digli che se ha uno spirito, sicuramente ha meritato una ricompensa dopo la trasformazione che lo attende.
Se sei in crisi dopo esserti separata dall’oggetto, quindi in sua assenza, puoi fare tutto questo tenendo in mano un ricordo fisico, come le chiavi di una macchina mandata in rottamazione. Se non hai un ricordo fisico, vai con la mente a un momento emblematico e positivo del tuo rapporto con l’oggetto e usalo per creare una connessione.
In certi casi, puoi anche aggiungere un “ultimo rito”, come seppellire il ricordo fisico in un posto speciale.
2) Il calo subconscio di autostima e le convinzioni negative che questo fa scattare sono il cuore del problema. Quando ti senti male per aver "abandonato" un oggetto, passa in rassegna tutti i comportamenti passati e presenti che ti qualificano invece come una persona leale, generosa e quindi degna d’amore e di stima (se sei una persona sleale ed egoista, probabilmente non hai di questi problemi).
Spero che questo ti aiuti a superare questi momenti difficili. Hai una domanda o una storia che vuoi condividere? Fatti sentire nei commenti qui in basso!
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