I ricordi di Morgana
Una delle più grandi soddisfazioni di questo progetto è seguire i progressi di chi mi ha voluto regalare attenzione e fiducia.
Ogni post sul gruppo di supporto, ogni commento, ogni mail che ricevo è come un piccolo raggio di luce che illumina la mia giornata e mi dà la carica per continuare a cercare, creare e trasmettere nuove cure per “la malattia delle cose”.
Ma una volta ogni tanto, ne ricevo una così brillante ed emblematica che non posso non condividerla, nella speranza che vi porti incoraggiamento e ispirazione.
Ciao Lorenzo!!! grazie per tutti gli interessantissimi articoli che continui a mandare!!!
Sono Morgana, non so se ti ricordi…da un po’ di giorni volevo scriverti per aggiornarti sui progressi del mio decluttering e l’articolo di stamattina mi ha dato l’input.
Quello che volevo raccontarti è che – dopo aver concluso in questi mesi un primo giro di decluttering di casa mia prima e di quella dei miei genitori poi – la settimana scorsa ho affrontato le cantine… dove sonnecchiava un mostro sacro… i ricordi.
Fino a quel momento erano per me un baluardo inviolabile…
Non li guardavo quasi mai, ma sapere che c’erano – e che se avessi voluto avrei potuto tirare fuori da quegli scatoloni decine e decine di piccole cose che solo guardarle mi avrebbe fatto sentire bene – era un punto fermo che mi dava una certa tranquillità e sicurezza.
Beh…con grande grandissima soddisfazione posso dirti che dopo aver fotografato qualche mio lavoretto dell’asilo e qualche letterina, ho eliminato praticamente tutto… sono sopravvissuti solo un trenino di legno con cui sta giocando ora mio figlio e qualche libricino di fiabe per quando sarà più grande.
Credo sia stato un ottimo risultato.
Non tanto in termini di spazio (i due scatoloni occupavano la mensola più remota di una cantina già non troppo stipata), quanto in termini di zavorra mentale di cui liberarsi. Ora non sono più così legata al passato, e soprattutto non mi sento più in dovere di conservare oggi cose che potrebbero essere un ricordo domani…
I ricordi esistono nel cuore e al massimo – proprio al massimo – in una fotografia e non è un oggetto in sé a doversi fare latore di quel significato…basta scollegare le due cose, recidere il legame…e zaac! …solo tu sei riuscito a insegnarmi questa grande verità.
I ricordi erano il mio scoglio più grande, gli oggetti dai quali credevo di non potermi liberare mai.
Da quando ho iniziato a declutterare, già prima di conoscere il tuo corso e di prendere coscienza di quello che stavo facendo, non avrei avuto nessun problema a liberarmi di una maglia nuova di zecca se convinta di non aver fatto l’acquisto giusto, ma neanche lontanamente mi sarei separata dal più piccolo pezzetto di carta se ad esso era legato un ricordo… anzi, la categoria “ricordi” era un grande recipiente per tutte le cose che non riuscivo a eliminare!
Ora credo di aver ampiamente superato tutto ciò, e ti dirò di più…
Il riflesso immediato di questo superdecluttering dei ricordi è stato la volontà di affrontare un’area ancora più delicata…i ricordi in digitale.
Preso atto di quello che ero riuscita a fare in cantina, mi sono voluta subito confrontare con l’archivio sul mio hard disk…ho passato giorni a scandagliare foto, mail, messaggi di quando ero ragazzina, appunti scolastici….e ho fatto fuori più di 100 giga di roba!
Se poi consideri che tengo due copie di sicurezza del mio hard disk, lo spazio liberato arriva a quasi 400 giga… ma anche qui, non è tanto lo spazio materiale a rendermi felice (anche se da questo punto di vista ho posticipato di molto il giorno in cui avrò bisogno di un hard disk più capiente) quanto l’essermi liberata dalle catene che mi obbligavano a continuare a catalogare roba su roba.
Ora credo di saper discernere molto meglio quello che è utile conservare da quello che non riguarderei più neanche mezza volta…e la sensazione di leggerezza è indescrivibile!
E’ proprio vero che servono più cicli per giungere a certe consapevolezze.E quando ci si arriva è una scoperta pazzesca.
Quando ho acquistato il corso ero molto incuriosita ma allo stesso tempo convinta – come già ti ho raccontato – di non avere troppo da imparare…nel senso che sono particolarmente ordinata, a volte ai limiti dell’esasperazione (ad es. tutto quello che ho eliminato dall’hard disk era totalmente catalogato e suddiviso in cartelle ad albero molto precise) e non ho mai avuto – in giro per casa così come sul PC – del gran clutter evidente…
Perciò ero incuriosita da quello che avevi da insegnarci, ma davvero non immaginavo di avere così tanto da imparare! Quando parlavi del digitale mi sentivo inattaccabile, convinta di avere un sistema che funzionava senza pecche, soltanto per il fatto che era ordinato!!! Quanto ero lontana dalla realtà invece…
Ora torno al mio decluttering, spero di non averti tediato troppo, ma ci tenevo ad aggiornarti sui progressi!
Buona giornata, ciao
Morgana
Morgana, sei tutti noi :)
O forse non proprio tutti…
Tutti ci attacchiamo a dei “pezzi di vita” per trovarvi conforto. E tutti proviamo paura e tristezza all’idea di separarci da certi oggetti pur sapendo razionalmente che non stanno contribuendo al nostro benessere.
Ma non tutti riusciamo già a raccogliere la fiducia e la determinazione per liberare noi stessi dall’abbraccio soffocante di certe “coperte di Linus”.
E tu, a che punto sei in questo percorso?
I “ricordi” sono più difficili per te rispetto ad altri oggetti? Che tipo di oggetti ti mette più in crisi? Come affronti la situazione? Hai dei trucchi che usi per vincere l’attaccamento? Quando riesci a salutare dei ricordi, quali sono poi i tuoi sentimenti ripensandoci a distanza di tempo?
Vuoi che scriva un articolo dedicato al decluttering dei ricordi? Fatti sentire nei commenti!