La prima regola del decluttering - Decluttering Efficace
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La prima regola del decluttering

Dicembre 2015

In un film del 2003, La regola del sospetto, un reclutatore della CIA interpretato da Al Pacino insegna i trucchi del mestiere di spia al giovane apprendista interpretato da Colin Farrell.

Mi è rimasto impresso un insegnamento in particolare: è la prima regola quando si viene “beccati”, cioè fatti prigionieri da forze nemiche e messi sotto tortura. Come si addice a una vecchia volpe della CIA, il nostro Al usa un metodo spietato e poco ortodosso per dimostrare la prima regola (che non è quella del titolo) e stamparla nella mente dei suoi allievi.

La prima regola quando si viene beccati: non farti MAI beccare. Non. Farti. Mai. Beccare.

La prima regola 01

Ora sono io a voler stampare una regola fondamentale in mente a te che leggi, e per farlo non ho i mezzi della CIA, e nemmeno quelli di Hollywood.

Perciò, il film dovrai fartelo tu.

Prenditi un momento per visualizzare vividamente tutti i fastidi che ti creano gli oggetti quando vengono abbandonati in un accumulo nella tua casa.

Ai soldi che hai speso per avere quegli oggetti, senza che ti dessero niente di davvero valido in cambio. A quelli che ancora spendi per pagare (e non usare) lo spazio che occupano.

Alla sensazione di pesantezza e affanno che provi guardando quei mucchi inerti.

Al tempo che perdi per cercare quello che ti serve, a spostare la roba da una parte all’altra della casa, e a tutto quello che dovrai impiegare per potertene finalmente liberare.

Se hai mai fatto un corso di Feng Shui, pensa a tutti i danni che quegli accumuli ti stanno provocando attraverso il principio di risonanza, a quanti aspetti della tua vita e della tua persona vengono bloccati e devitalizzati per via degli oggetti inutili che soffocano il tuo spazio vitale.

A tutte le corse a cui stai arrivando ultimo, perché ti trascini quella enorme palla al piede.

Te lo sei fatto, un bel film?

Allora dovresti già aver capito qual è la prima regola quando si ha la casa piena di oggetti inutili. La prima regola del decluttering è: non portare mai oggetti inutili in casa. Non portare. Mai. Oggetti inutili. In casa.

La prima regola 02

Quando si parla di decluttering e di disturbo da accumulo si tende a pensare al trattenimento degli oggetti che sono già in nostro possesso.

Il trattenere però è solo una faccia della medaglia; il lato yin, se vogliamo.

Il lato yang, ovviamente, è il comprare, il raccogliere, il portare gli oggetti dentro casa, dove verranno poi trattenuti.

Considera che:

1. Ogni singolo oggetto che intasa il tuo spazio ci è stato portato. Il problema si manifesta dentro, ma arriva da fuori.

2. Non importa quanto diventi abile nel liberare il tuo spazio. Sarà tutta fatica sprecata se non impari a mantenerlo libero.

Per fare questo ci sono, certo, piccoli accorgimenti pratici per difendere i nostri confini, piccole cose apparentemente banali che fanno la differenza, come ad esempio:

  • tenere in ingresso un contenitore per la carta da riciclare (la cassetta della posta ne è sempre piena)
  • portare con sé delle borse di stoffa, per non farsi sempre dare nuove borse di plastica dai negozianti (oltretutto, una bella borsa decorata è più estetica di un sacchettaccio di plastica)
  • prendere i libri in biblioteca, invece di comprarli
  • affittare i film, invece di comprare i dvd
  • quando un oggetto è obsoleto, liberarsi di quello prima di portare in casa il suo sostituto (perché? Perché di solito poi ci restano tutti e due…)

Queste però sono solo idee sparse…

Ognuno ha le sue situazioni particolari e non ci sono soluzioni valide per tutti. La vera soluzione è cambiare il nostro modo di pensare, e per cominciare, puoi provare a farti qualche domanda.

Guarda gli oggetti che formano i tuoi accumuli.

  • Come sono arrivati dove sono? 
  • Ce li hai portati tu? 
  • Da dove? 
  • Perché? 
  • Cosa pensavi mentre li compravi/raccoglievi?
  • Qual è il genere di oggetti che usi meno nonostante venga regolarmente portato in casa?
  • Ci sono oggetti di cui compri o raccogli una versione nuova pur non avendo ancora esaurito l’utilizzo di quella vecchia? 
  • Dalle penne di riserva ai libri (ne compri di nuovi quando ne hai ancora di non letti?), dov’è che crei abitualmente un eccesso?
  • Quali sono gli oggetti che fluiscono verso casa tua che sarebbe più facile fermare? Materiale pubblicitario? Riviste che non hai tempo di leggere? Campioncini gratuiti? Confezioni vuote ormai inutili? Ricordini di viaggio?…sorpresine dell’ovetto Kinder?

Nel mio corso insegno una metodologia completa per regolare il rapporto con gli oggetti FUORI dall’abitazione e in particolare fermare gli acquisti impulsivi.

Qui te ne dò un assaggio, un indizio su cui riflettere: per proteggere il nostro spazio dagli oggetti inutili bisogna imparare a riconoscerli come oggetti inutili prima che si rivelino tali dentro casa.

E non è nemmeno troppo difficile…

L’esperienza dimostra che se un oggetto non è molto utile – direi di un grado di utilità vicino alla necessità – molto probabilmente rimarrà presto inutilizzato.

Se hai anche solo il minimo problema di accumulo, ti basterà una breve riflessione per constatare che la grande maggioranza degli oggetti che hai in casa non viene mai usata.

 

Quanto spesso usi gli oggetti che hai in casa?

La prima regola 04

E questo non perché gli oggetti che teniamo siano sempre inutili in assoluto; semplicemente, passato un certo numero di oggetti non c’è più il tempo materiale per utilizzarli tutti! 

Ma facciamo pure un passetto in più, e riflettiamo sul fatto che passiamo molto più tempo a faticare per guadagnare i soldi che servono a comprare gli oggetti di quanto ne passiamo poi a godere di quegli oggetti.

Perché allora ne abbiamo così tanti? Perché continuiamo a comprare, raccogliere, riempire?

Ci sono tante ragioni, ma una delle più importanti – e molto in linea con il periodo natalizio – è questa: ci hanno abituati a pensare che i problemi si possono risolvere comprando cose nuove.

Ti propongo un esperimento:

Presta attenzione per un giorno ai messaggi mediatici che ti arrivano, e poi prova a stimare quanti di questi ti esortano a usare la testa per risolvere i tuoi problemi e ottenere soddisfazione, rispetto a quanti ti esortano a comprare qualcosa.

La prima regola 03

A sentire le voci nell’etere, sembra che entrare in possesso di nuovi oggetti sia la soluzione garantita per problemi di ogni genere, ma soprattutto, a quello più antico e più universale: come essere più felici, o meno infelici.

Il fatto, banale se vuoi, è che alle persone che commercializzano la maggior parte degli oggetti oggi in vendita non piace molto che tu usi la testa per risolvere i problemi.

Specialmente se vendono cose che si trasformano in accumuli inerti un nanosecondo dopo averle comprate. Non mi dilungo a proposito degli evidenti eccessi della cultura del profitto a ogni costo e del consumo sfrenato, perché sono sotto gli occhi di tutti.

Mi piace però cogliere l’occasione dell’ultimo articolo pre-natalizio per lanciare un’idea:

Invece che regalare oggetti, regaliamo esperienze.

C’è un trend abbastanza recente della ricerca psicologica: il confronto tra la soddisfazione generata dall’acquisizione di nuovi oggetti rispetto a quella generata da esperienze desiderabili.

Sono felice di potervi dire che diversi ricercatori sono arrivati con metodi e ricerche indipendenti alla stessa inequivocabile conclusione: procurarsi esperienze piacevoli genera una soddisfazione più intensa e più duratura che acquisire nuovi oggetti (se vuoi saperne di più, ti dirò come alla fine dell’articolo).

In sostanza, la ricerca dimostra che se hai 100 euro da spendere per un regalo, regalare un biglietto per un concerto, un buono per un trattamento estetico, o un massaggio, o una degustazione, o un corso di una giornata, genera nella persona che lo riceve un piacere nettamente maggiore, e che ricorderà con piacere quell’esperienza molto più a lungo di quanto ricorderebbe uno schiaccianoci di design o l’ennesimo elettrogadget.

La prima regola 05

 

Se hai seguito fin qui, avrai anche già capito che sebbene i ricercatori non lo citino, c’è anche un motivo più sottile per cui le esperienze creano più felicità degli oggetti.

Possiamo accumulare tutte le belle esperienze che vogliamo, e continueranno a renderci sempre più felici. L’accumulo di oggetti, invece, oltre certi limiti crea solo più problemi. E quei limiti, nei paesi industrializzati li abbiamo abbondantemente superati.

Prima che arrivi nei commenti la naturale obiezione:

Lo so, negli ultimi anni molti di noi si possono permettere si e no il panettone, altro che schiaccianoci di design! Ma forse, almeno un aspetto positivo di questa crisi – che più che una crisi è la nuova normalità – lo possiamo trovare: potendoci permettere meno, dovremo riflettere su ciò che è veramente importante per noi.

E in periodo di regali, anche ciò che è più importante per gli altri.

Stabilito che le esperienze danno più soddisfazione degli oggetti, proviamo a fare un passo più in là: chi l’ha detto che le esperienze più belle sono sempre quelle che dobbiamo pagare? 

Perché quest’anno per Natale non proviamo ad aprire la mente e il cuore invece del portafoglio?

Se non abbiamo i soldi per regalare un’ora di sauna e massaggio svedese a seguire, possiamo offrirci di fare qualcosa di bello per/con la persona cara, di passare del tempo insieme in un’attività prediletta, o di aiutarla a raggiungere un suo obiettivo. 

Possiamo spendere meno tempo a scegliere oggetti che danno una soddisfazione molto effimera, e passarne di più a cercare di capire veramente le persone e quello che le farebbe più felici.

Volendo, possiamo anche mettere il nostro gesto sotto l’albero: basta un biglietto dove esprimiamo i nostri sentimenti e il nostro dono. Gioverà ai nostri rapporti, a noi, alle nostre finanze, e forse, se siamo in tanti, anche a tutta la comunità, sempre più sotto pressione per problemi causati dall’avidità di pochi.

Vogliamo fare un altro passo avanti?

Bene: non consideriamolo un Natale magro solo perché non ci sono oggetti costosi che passano di mano!

Il nostro tempo è la sostanza di cui è fatta la nostra vita, e solo una cultura perversa può indurci a pensare che valga meno di un telefonino ultimo modello. Il nostro tempo e le nostre energie sono un regalo prezioso, ma per averne da regalare dobbiamo prima riprenderceli, e un ottimo modo per cominciare a farlo è liberarsi dalla dipendenza da oggetti.

Gli oggetti promettono esperienze appaganti, ma non mantengono quella promessa perché tutto il nostro tempo se ne va per pagare e gestire gli oggetti stessi.

Per uscire da questa trappola di abbondanza tossica, propongo di partire da questa riflessione natalizia: riflettiamo su come possiamo vivere direttamente le esperienze che ci appagano davvero, senza passare per gli oggetti.

Colgo l’occasione per ringraziarvi tutti per i vostri commenti, le vostre mail, il supporto su Facebook eccetera. Decluttering Efficace è un progetto controcorrente, e nel sostenerlo, quest’anno di esperienze memorabili me ne avete date parecchie :)

Buone feste a tutti, ci vediamo l’anno prossimo!

PS: per saperne di più sulla ricerca di cui sopra, prova a cercare su google “esperienze oggetti felicità”…buona lettura!

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Anna

Grazie, ho condiviso su facebook perchè il vostro articolo, o la vostra lezione è quanto mai appropriata in questo momento!

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    Lorenzo Durand

    Ciao Anna, grazie mille e…dammi pure del tu, ci sono solo io qui :-D

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Riccardo Corso

Ora lo faccio anche io! Se non ora quando? :-)

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roselva bighinatti

grazie…per avermi chiarito ulteriormente la mente……quest’anno incominceró la pratica…..anzi l’ho giá cominciata…grazie ancora….

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Emanuela

Sono contenta di leggere quello che faccio da sempre e che mi ha sempre dato tanta energia ;felice che si possa diffondere un modo X vivere meglio…proprio come dici tu :quando pratico decluttering mi sento come se perdessi peso corporeo sensazione meravigliosa…buon anno!!e grazie…..

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Ilaria Biganzoli

Solo 2 mini-acquisti per questo Natale: una giacca per il motorino per mia figlia (che si è già liberata di un’altra che gli aveva passato il nonno e non metteva mai..) e una camicia per mio figlio (che ne ha solo 2 e mi stressa per tenere il ritmo a lavarle…). Per il resto stiamo solo investendo tempo per i preparativi delle Feste con nonni, cugini, zii ecc. Poi un mini-viaggio di 2 giorni a Innsbruck invitati da amici e stop. Sono super-contenta.
Quando giro per il centro e vedo questi negozi straripanti mi viene una tristezza… A proposito: è evidente la relazione inversamente proporzionale fra qualità degli oggetti e abbondanza in vetrina. Tornando a casa dal centro mi sono chiesta: sto entrando in una vetrina della Timberland o in quella di un bazar cinese? Vi lascio immaginare la conseguenza… Ahahahhhh!

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Margherita

Durand sei veramente necessario alla nostra felicità,
come essere utili alla tua?

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    Lorenzo Durand

    Ma cantando le lodi del mio sito e del mio corso alle fiere di tutti i paesi, naturalmente.

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