Il decluttering ai tempi del Coronavirus: sfrutta la reclusione per liberare il rinnovamento - Decluttering Efficace

Il decluttering ai tempi del Coronavirus: sfrutta la reclusione per liberare il rinnovamento

Luisa da Modena mi scrive:

“da settimane sto facendo pulizia e ordine fuori e dentro di me, ed è fantastico! Come mi ha detto mio marito: "Ci voleva il Coronavirus per farti finire di sistemare gli scatoloni del trasloco”… Ed è proprio così.

In un certo senso allora mi è venuta questa ispirazione… Tutti non fanno altro che postare sui social ricette e piatti cucinati in queste giornate di reclusione forzata: perché nessuno parla della fantastica occasione che abbiamo per le mani di sistemare le nostre case? Per poi ripartire alla grande più “liberi”, con meno “zavorre” da trascinare che potrebbero rallentarci nel volo?

Cara Luisa, non sei la sola ad avere avuto questa ottima intuizione…guardate questa foto:

Direte, che che ha di speciale? È un banco da lavoro, neanche troppo attraente.

Ha di speciale che qualche giorno fa era così carico di roba su più strati che non avreste nemmeno visto il colore, del banco. ​​Ed era rimasto in quelle condizioni per anni.

Me l’ha mandata una mia amica che al momento è bloccata in casa con suo zio, con un messaggio esultante, incredulo e ironico sul potere redentore del virus. Pare che suo zio, che in circostanze normali piuttosto che fare decluttering berrebbe il petrolio, sia così annoiato dalla reclusione da aver cominciato spontaneamente a liberare spazio. Non trovava una cosa che aveva lasciato in quell’area e bam, è partito con lo sgombero. Spontaneamente!

Per chi ancora non conoscesse le logiche e realtà del comportamento di accumulo, di cui parlo su questo sito: un accumulatore abituale che prende l’iniziativa di liberare, pulire e riordinare uno spazio rimasto bloccato per anni è un po’ come uno abituato da sempre a nutrirsi di nutella, surgelati e nutella surgelata che un bel giorno parte con “massì, oggi passo due ore e mezza a prepararmi la cena macrobiotica”.

Che dire, la segregazione forzata è uno stimolo particolare e inaspettato, e sta evocando nelle persone le reazioni e qualità più diverse.

​La reazione che preferisco è quella di chi la prende come un’opportunità di crescita​ e creatività.

O semplicemente per fare qualcosa di importante a cui normalmente si sottrae con la scusa che non ha mai tempo.

Forse anche tu, trovandoti chiuso in casa per settimane, stai scoprendo che vorresti il tuo spazio più libero, confortevole e facile da usare. Che lasciarlo appesantito e ingombro di accumuli pesa più di quanto pensassi sulla qualità della tua vita. E quale migliore occasione per cominciare a riconquistare un po’ di libertà?

​Il decluttering (se non sai cosa sia, te lo spiego meglio qui, ma letteralmente vuol dire semplicemente liberare lo spazio dagli accumuli disordinati) è un’attività perfetta per questo periodo, non solo perché può - e deve - essere svolto tra le mura domestiche, ma anche perché…

1) Banalmente, rende più facile e veloce l'igiene

Le case degli accumulatori sono famose per essere…insalubri. Ricordo un resoconto terrificante di specialisti americani che include una giacca di pelle bisunta e ripiena di scarafaggi, se ci ripenso mi vengono i brividi.

Casi estremi e rari, certo, ma anche nelle case “normali” ingombro e disordine rendono più difficile e faticoso pulire e seguire le norme igieniche. Più lo spazio è libero e organizzato - cioè sano mentalmente - più invoglia e facilita a mantenerlo sano anche fisicamente.

​2) Ha un effetto rilassante e rivitalizzante

Abituati come siamo a uscire liberamente, la segregazione (e i suoi motivi) avranno già di per sé un effetto ansiogeno e/o irritante su molti. Questo è vero anche per case relativamente spaziose e ordinate. Ma se gli spazi sono troppo pieni e per di più caotici, l’irritazione e il senso di “muri che si chiudono addosso” non possono che essere amplificati.

Riportare un po’ di spazio e ordine può dare sollievo sia per il risultato in sé, sia anche, più sottilmente, per il processo stesso di selezione e riordino.

Trasformare deliberatamente il tuo spazio ti restituisce la sensazione concreta di avere controllo sul tuo ambiente, un efficace antidoto allo stress in un momento in cui l’ambiente appare intriso di insidie.

Ma soprattutto (se pratichi decluttering da un po’ lo sai già, ma mi sembra una buona occasione per ricordartelo), completare una sessione di decluttering è una delle sensazioni più soddisfacenti e liberatorie che si possano provare.

È una specie di nootropo (un regolarizzatore del sistema nervoso): è energizzante e calmante al tempo stesso.

Ti dà una sensazione di produttività, ma anche di liberazione, sensazioni preziose per il nostro equilibrio psicologico in un periodo in cui siamo segregati in casa ed è facile sia lasciarsi scivolare nell’inerzia, sia sentirsi in trappola.

​3) Smussa le tensioni ​e facilita la convivenza

Già, a proposito di sentirsi in trappola: uno degli aspetti più difficili della quarantena è che le persone sono costrette a passare molto più tempo a contatto ravvicinato. Condividere uno spazio a tempo pienissimo può facilmente aumentare i conflitti di territorio, già comuni tra gli abitanti di appartamenti medi e piccoli.

​[Miagolìo irritato sull'orlo ​di una crisi di nervi]

Chiaramente, eliminare gli oggetti in eccesso libera più spazio e può dare sollievo in questo senso. Ma altrettanto importante è che il decluttering aiuta a chiarire le funzioni e le pertinenze dei vari spazi. Più le divisioni sono chiare, più ognuno sa su quali spazi può contare per sé, e quali sono le sue responsabilità nella cura degli spazi comuni. E più vivere lo spazio in comune diventa facile.

Se poi le persone sono quelle giuste, il decluttering può anche diventare una specie di “progetto creativo” o, tra genitori e figli, educativo. È una bella occasione per lavorare insieme su un progetto comune che migliora la qualità della vita di tutti gli abitanti, tutto a vantaggio delle loro relazioni.

​Anticipo qualche obiezione...

​Ovviamente, se qualcuno in casa fa resistenza, insistere per fare spazio e ordine può essere anche fonte di irritazione e conflitto. Credimi quando ti dico che so anche troppo bene quanto possa essere difficile convincere un accumulatore a fare la sua parte nella cura degli spazi comuni.

A queste situazioni non si risponde con un piano di revisione dei cassetti, bisogna andare a fondo. Tanto è vero che a riguardo ho scritto ben due ebook, entrambi inclusi nella versione completa di Fai spazio alla vita​.

Ed ecco qualche suggerimento per il decluttering in quarantena…

Prima di tutto, certi consigli valgono sempre:

Inizia facendo fuori tutto quello che ovviamente deve andarsene, così sgombri il terreno per il decluttering più profondo.


​Quando fai decluttering, lascia perdere gli oggetti difficili: inizia sempre dalle cose facili, perché così facendo dai l’avvio a un circolo virtuoso che renderà molto più facili anche gli oggetti inizialmente più ostici.


​Non c’è bisogno di fare sedute lunghe per fare progressi, impara a sfruttare le opportunità che ci danno ​i piccoli gesti quotidiani.

Per quanto riguarda le attuali circostanze:

​In Fai spazio alla vita consiglio caldamente di allontanare gli oggetti scartati appena possibile; “appena possibile” date le circostanze potrebbe essere fra qualche settimana o più, ma non importa. Non usare la circostanza avversa come scusa per procrastinare, usala come opportunità per progredire!

In molti possiamo comunque arrivare fino ai bidoni del riciclo. Chiaramente, per mercatini e isola ecologica non è il momento. Se non puoi portare fuori gli oggetti scartati, ​crea una zona unificata (o più di una, ma aree più chiare e separate possibile) di oggetti che se ne vanno, possibilmente già chiusi in contenitori che li separino nettamente dagli oggetti che restano.

È importante creare una distinzione fisica più netta possibile per scoraggiare i “ripescaggi”.

Qualcuno poi mi scrive testualmente:

​In questo periodo rischierei inoltre di fare scelte poco sensate. Non ho molta "testa".

Se questo è il timore che ti frena, una soluzione può essere fare un decluttering "sulla carta", cioè trascrivere gli oggetti su una lista e poi fare esattamente il lavoro che faresti con gli oggetti fisici. Con la differenza che non devi/puoi liberartene subito, e che puoi rivalutare le scelte fatte a distanza di qualche tempo, come con gli oggetti indecisi nel decluttering standard. Così non rischi di fare scelte sbagliate, ma puoi comunque portarti avanti con il lavoro!

​Per finire, fatemelo dire...

​Una delle cose belle di questa strana crisi è sta chiarendo per molti di noi il fatto che possiamo subordinare il consumismo al benessere reale delle persone.

Che non dobbiamo sempre e comunque dare la priorità ai soldi e all’economia.

Che nella ricerca del benessere, le esperienze e le relazioni valgono più degli oggetti.

Forse qualcuno sarà anche spinto a qualche riflessione su cosa, nella sua vita, sia davvero necessario, e cosa sia superfluo. Cosa sia vero strumento, e cosa inutile zavorra.

E in questo senso, la crisi può essere un’occasione di grande rinnovamento.

In questo spirito, per dare il mio piccolo contributo ho deciso di offrire nuovamente Fai spazio alla vita a un prezzo scontato, stavolta a tempo indeterminato visto che non è chiaro quanto ancora dovremo convivere con questa situazione. Stavolta niente timer, niente email di avviso, niente conto alla rovescia. Finché dura l’emergenza, che per molti è anche economica, dura l’agevolazione.

Se invece hai già seguito Fai spazio alla vita, ma questo periodo ti spinge ad approfondire le dinamiche casa-psiche,  il corso per te è Libertà Mirata, che tratta delle corrispondenze del Feng Shui tradizionale applicato al decluttering, e di come un riordino “chirurgico” possa catalizzare effetti mirati in precise aree della vita.

Le corrispondenze tra un'area dell'abitazione bloccata dagli accumuli e certe aree della tua storia, esperienza e personalità possono essere la chiave per catalizzare realizzazioni e trasformazioni profonde.


In questo periodo ho sentito alcune delle storie di decluttering “catartico” più interessanti di sempre; se vuoi aggiungere la tua nei commenti fa sicuramente bene a tutti noi.

Buon rinnovamento a tutti! :)

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