La catena che libera: come “automatizzare” il decluttering
In questo articolo ti mostro un trucco di magia :)
Prenderò l’attaccamento irrazionale che ti spinge a conservare oggetti inutili o obsoleti (per il semplice fatto che li hai pagati cari). E lo userò...
…per rendere il tuo decluttering più leggero, costante e gratificante.
Ti sembra difficile?
In realtà basta capire "il gioco" e usare una tecnica semplicissima.
Partiamo da un'esperienza molto comune.
Tutti ci siamo trovati nella situazione di doverci sbarazzare di un oggetto che ci era costato molta fatica o un mucchio di soldi, magari per un improvviso cambio di circostanze, o semplicemente perché l’oggetto è divenuto obsoleto. Eliminare questi oggetti risulta più difficile, anche quando la loro utilità è chiaramente decaduta.
Perché?
Assioma: il valore che attribuiamo a un oggetto o un risultato - e quindi l’attaccamento che abbiamo per esso - è tanto maggiore quanto più alti sono i costi che ci siamo sobbarcati per ottenerlo.
Detto in parole semplici: più qualcosa ti è costato, e più provi disagio all'idea di separartene, anche se tenerlo non ti sta dando nessun piacere o vantaggio.
Quello che potremmo chiamare “il principio di investimento” è un principio molto usato nella persuasione e in condizionamenti psicologici di vario tipo.
Un esempio tipico sono i rituali di iniziazione a cui vengono sottoposti i nuovi membri di certe confraternite o sette: dopo aver tollerato percosse e umiliazioni di ogni genere per entrare, l’appartenenza al gruppo sarà giudicata molto più importante, e la persona resterà legata e fedele ad esso più a lungo, anche quando le azioni richieste dal gruppo contrastano con altri valori.
In questo modo, simili organizzazioni riescono a ottenere totale lealtà dagli affiliati, fino al punto di separarli dalle loro famiglie.
Un altro principio strettamente legato a quello dell’investimento è il principio di coerenza.
Essendo animali sociali che dipendono dal giudizio degli altri per sopravvivere, abbiamo sviluppato il bisogno di dimostrarci coerenti con ciò che abbiamo già fatto.
Per poter funzionare in modo stabile, la società premia la coerenza e punisce l’incoerenza.
Una volta compiuta una scelta o presa una posizione, andiamo incontro a tutta una serie di pressioni, personali e interpersonali, che ci spingono ad essere coerenti con quell’impegno.
Queste pressioni che ci inducono a risposte che giustifichino la decisione precedente.
Ti è mai successo di ordinare un piatto al ristorante, e poi, mentre lo aspetti, ricevere una telefonata pesante, o avere un’altra brutta esperienza che ti toglie l’appetito?
Quando finalmente il tuo piatto arriva, ti senti quasi in dovere di mangiarlo, anche se ti è completamente passata la voglia. In fondo hai deciso tu di ordinarlo, no? E se l'hai ordinato, vuol dire che lo vuoi mangiare. Fare diversamente sarebbe incoerente. Il risultato è che mangi controvoglia, e il corpo ne soffre.
Qualcosa di molto simile succede quando conserviamo oggetti per una questione di impegno e coerenza: teniamo quell'oggetto in casa semplicemente perché è nostro.
Acquistandolo abbiamo affermato il suo valore, abbiamo preso una posizione, e ora dobbiamo difenderla, anche se il risultato è di aggravare il danno.
Come, "aggravare il danno?"
Sì, aggravare il danno.
Tenere con noi l’oggetto non può restituirci le risorse che abbiamo speso per ottenerlo, ma come sai se segui regolarmente questo blog, può senz’altro togliercene altre.
Ho parlato altrove di come superare questo blocco; qui ti voglio mostrare come usare questi stessi meccanismi per renderti il decluttering più regolare, facile e gratificante.
Il principio è molto semplice: anche liberare lo spazio ci costa delle risorse (tempo e impegno).
Quindi, in teoria, lo spazio liberato dovrebbe assumere per noi un certo valore soggettivo che ci spinge a proteggerlo, esattamente come accade per un oggetto acquistato tempo addietro a caro prezzo. Senza contare che l’oggetto inutile rende la vita più pesante, lo spazio la rende più leggera.
Inoltre, fare decluttering è una forma di impegno: stiamo dicendo a noi stessi e al mondo “Io sono una persona che dà valore a uno spazio libero e ordinato e mi impegno per crearlo e proteggerlo. Questa è la mia scelta”. Stiamo prendendo una posizione che poi saremo spinti a difendere.
Non a caso, può succedere di sentirci in colpa o in imbarazzo quando finiamo per occupare nuovamente uno spazio che eravamo riusciti a liberare investendo tempo e fatica, o quando ricadiamo in vecchie abitudini di acquisto e raccolta di fronte a persone a cui avevamo cantato le lodi del decluttering.
Perché allora non si crea spontaneamente un circolo virtuoso in cui ci attacchiamo sempre di più allo spazio liberato e difendiamo con coerenza le nostre nuove abitudini?
Semplice: perché gli investimenti sugli oggetti sono venuti prima; le vecchie abitudini sono più antiche e, per il momento, ancora troppo forti.
Come si può fare per spostare l’ago della bilancia dalla parte dei nuovi investimenti e dei nuovi impegni?
Rendendoli il più possibile evidenti e stringenti, con questa tecnica semplicissima.
La catena abituante
1. Trova un classico calendario con le caselle, idealmente uno di quelli su un unico foglio, in modo da vedere tutti i mesi insieme. Come questo, che puoi salvare e stampare:
2. Scegli un’abitudine quotidiana di decluttering che vuoi stabilire.
Attenzione però: all’inizio devi sceglierne una molto, molto facile, ad esempio dedicare 10 minuti a un decluttering rapido. Ispirati al principio spiegato in questo articolo.
3. Ora stabilisci un numero di giorni consecutivi per cui vuoi applicare l’abitudine, per esempio 30 giorni.
Ogni giorno, dopo aver eseguito correttamente il compito che hai stabilito, metterai una crocetta sul calendario, sapendo che se interrompi la catena dovrai ricominciare da zero.
4. Quando arrivi alla fine del periodo stabilito, valuta i tuoi risultati, le tue sensazioni, e considera se vuoi stabilire una nuova abitudine mirando più in alto, oppure allungando il periodo di giorni consecutivi, magari dopo una piccola “vacanza”.
Quando arriverai alla fine del periodo stabilito, ti accorgerai che eseguire il tuo decluttering quotidiano è diventato molto più facile. A quel punto, potresti perfino sentirne il bisogno e provare disagio all’idea di NON eseguirlo.
Tadaaaaaaa!!!
Qual è il trucco?
Via via che la catena di crocette consecutive si allunga, provi sempre più la sensazione di avere accumulato un investimento; saltare un giorno significherebbe in qualche modo vanificare, "BUTTARE VIA" tutti gli sforzi fatti fino a quel punto.
Se avrai scelto un compito facile come ti ho consigliato, eseguirlo avrà un costo psicologico inferiore a quello di rompere la catena, e andrai avanti in modo “automatico”.
Alla fine del periodo stabilito, quello che all’inizio era facile sarà diventato facilissimo, una abitudine ingranata come lavare i piatti o portare a spasso il cane.
A quel punto potrai aumentare la difficoltà del compito - mantenendolo relativamente facile - e partire con una nuova catena di crocette.
In questo modo, avrai sfruttato i meccanismi di investimento e impegno per liberarti, anziché lasciartene imprigionare.
Quali abitudini puoi stabilire in questo modo?
Per quanto riguarda il decluttering, potresti ad esempio:
- dedicare X minuti al giorno a liberare le aree stabilite (usa un timer!)
- eliminare X oggetti al giorno (comincia da uno solo!)
- astenerti dall’acquistare nuovi oggetti, arrangiandoti con quelli che hai già
- se hai seguito il mio corso Fai spazio alla vita potresti rivedere un modulo video ogni giorno, o dedicarti ogni giorno a un nuovo esercizio psicologico tra quelli che dò nel manuale
Ovviamente, la stessa tecnica può essere usata per stabilire buone abitudini anche in altri campi. Ad esempio, con un pizzico di creatività puoi usarla per imparare a meditare, o per eliminare certi cibi dalla dieta, o per combattere la dipendenza da internet e smartphone.
Le possibilità sono infinite!
Attenzione però: non tentare di applicarla su troppi compiti contemporaneamente, finiresti per sentirti soffocare da uno sciame di “piccoli” obblighi ;)
Conosci qualcuno a cui questa tecnica potrebbe essere utile?
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